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Ascolta il tuo cuore per salvare il tuo cervello

19 Maggio 2021

Per l’ictus vi sono FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI (età, familiarità, etnia, sesso). ma anche vari FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI (con comportamenti adeguati o specifici trattamenti farmacologici) sui quali possiamo e dobbiamo agire.

I più importanti fattori di rischio modificabili sono: IPERTENSIONE ARTERIOSA, IPERCOLESTEROLEMIA, FIBRILLAZIONE ATRIALE, DIABETE, FUMO, VITA SEDENTARIA, OBESITA’. Oggi parliamo in particolare di FIBRILLAZIONE ATRIALE (FA).

Che cosa è?

E’ un’aritmia, spesso asintomatica (non viene avvertita), che è causa dell’ictus ischemico perché favorisce la formazione di emboli che dal cuore arrivano al cervello, ostruendo un vaso. La fibrillazione atriale è il disturbo cronico del ritmo cardiaco più frequente, interessa l'1-2% della popolazione e aumenta molto negli anziani fino al 10%. Chi ha la FA ha un rischio di ictus 5 volte maggiore, che tuttavia può essere ridotto con apposita terapia anticoagulante.

Quali sono i sintomi?

In alcuni casi le persone affette da FA non presentano alcun sintomo. Altri, invece, possono avvertire uno o più dei sintomi seguenti: palpitazioni, ossia sensazioni di cuore in gola, anomalo “tuffo al cuore”, debolezza, stordimento, confusione, dolore o senso di oppressione al petto, difficoltà respiratorie. Il battito cardiaco diventa irregolare e accelerato.

Come si fa la diagnosi?

La fibrillazione atriale viene diagnosticata con l’elettrocardiogramma, o ECG.

La verifica del ritmo cardiaco può essere fatta tuttavia attraverso un gesto molto semplice: la palpazione del polso da parte di un sanitario o del paziente stesso dopo un addestramento a questa metodica. Vi sono comuni apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa che segnalano un ritmo cardiaco irregolare.

ALICe

ALICe Italia O.D.V.
Associazione per la
Lotta all'Ictus Cerebrale

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